1° Salone DIGITAL@GRIPARTNER
Evento in collaborazione con
La grande novità della 42° edizione della fiera del Madonnino, sarà un padiglione dedicato interamente all’agricoltura 4.0 e tutto ciò che è collegato alla diffusione delle nuove tecnologie disponibili in agricoltura.
Il settore primario si trova di fronte ad una nuova e profonda rivoluzione. Le nuove tecnologie promettono di modificare sempre più il modo di “fare agricoltura”, con l’obiettivo di ottimizzare l’uso dei fattori produttivi a vantaggio del reddito degli agricoltori e dell’ambiente.
L’Agricoltura di Precisione è una strategia di gestione aziendale che usa le tecnologie dell’informazione per acquisire dati che portino a decisioni finalizzate alla produzione agricola.
Lo scopo è quello di mettere in sintonia la gestione del terreno e delle colture con le specifiche esigenze di un campo eterogeneo al fine di migliorare la produzione, minimizzare i danni ambientali e migliorare gli standard qualitativi delle produzioni agricole.
L’Agricoltura di Precisione si origina intorno agli anni ‘70 con le tecnologie derivate dai centri di controllo negli Usa, il monitoraggio del campo e i microprocessori sono introdotti negli anni ‘80 e il Gps negli anni ‘90.
Aumentare la sostenibilità del modello agricolo attraverso l’innovazione tecnologica, è una delle sfide più importanti del prossimo futuro, per consentire all’Italia di incrementare le produzioni agricole e allo stesso tempo di tutelare l’ambiente.
L’introduzione e l’integrazione dei processi tecnologici in agricoltura e più complessivamente nei principali sistemi di gestione del settore primario, ha consentito di valutare e classificare i benefici attesi in diverse realtà aziendali, spesso ancora troppo disomogenee, per valutare le migliori strategie di introduzione dell’innovazione. In termini generali, i benefici attesi sono:
· ottimizzazione dell’efficienza produttiva e qualitativa;
· riduzione dei costi aziendali;
· ottimizzazione degli input, minimizzando gli impatti ambientali;
· creazione di opportunità imprenditoriali come aziende di consulenza, contoterzismo e innovation broker.
Le principali tecnologie, esaminate nelle Linee Guida, sono:
· Tecnologie di elettronica (di base o anche molto avanzate) preposte sia all’acquisizione del dato (monitoraggio), sia all’impiego dell’informazione all’interno del contesto produttivo (controllo operativo); sono, pertanto, tecnologie che generano e usano informazioni nella fase iniziale e finale del ciclo produttivo;
· Tecnologie di posizionamento con le quali le informazioni per il ciclo produttivo si integrano con ulteriori dati indispensabili quando entra in gioco una dimensione spaziale (o sito-specifica) del processo produttivo;
· Tecnologie informatiche hardware per la gestione fisica dei dati, ovvero la disponibilità di sistemi e supporti o canali fisici per la loro visualizzazione, conservazione, trasmissione (tramite reti e sistemi di telecomunicazioni di vario tipo) e fruibilità;
· Tecnologie informatiche software preposte all’elaborazione delle informazioni e all’interfacciamento delle funzionalità digitali dell’hardware ai fini della fruibilità per gli utenti finali.
L’offerta di tecnologie presenti nel mercato in Italia non ha niente da invidiare agli altri mercati europei e tutte sono state testate sperimentalmente da Enti di ricerca. Sono, infatti, disponibili:
· Sistemi globali di navigazione tramite satellite (Gnss) affidabili, precisi, 3 flotte di satelliti, correzioni sempre più accurate;
· Sistemi di guida semiautomatici e in alcuni casi anche automatici con monitor di grandi dimensioni;
· Mappatura delle produzioni su colture estensive, industriali e vite;
· Sensori per la rilevazione degli indici di vegetazione delle colture, sensori “on the go” per la caratterizzazione del terreno, sensoristica applicata alle macchine e alle attrezzature per la gestione interna ed esterna, sensori montati su droni e uso di immagini satellitari ed aeree ad hoc;
· Modelli di supporto alle decisioni, modelli previsionali di caratteri climatico, agronomico, economico, ecc. per ogni tipo di situazione e coltura;
· Sistemi di analisi, elaborazione, archiviazione e visualizzazione dei dati abbinati a Gis per un razionale sistema informativo aziendale e per la tracciabilità esterna;
· Isobus per trattori e operatrici;
· Operatrici a funzionamento variabile in grado di leggere mappe di prescrizione per tutte le operazioni colturali;
· Operatrici meccatroniche in grado di modificare in tempo reale la loro funzionalità sulla base delle variabili condizioni di lavoro;
· Sistemi di telemetria concepiti soprattutto per ragioni logistiche e di assistenza tecnica alle macchine per i rivenditori.
La meccanizzazione nel nostro Paese è molto spinta con parco macchine agricole composto da oltre 1.700.000 trattrici. La consistenza è oggettivamente imponente: se consideriamo che il parco trattrici mondiale è stimato dalla Fao in oltre 27 milioni di unità, l’Italia risulterebbe coprire da sola il 6,3% del totale dei trattori presenti sul pianeta e sarebbe superata solamente dagli Usa e dal Giappone. Considerando la ridotta superficie arabile e il grande numero di trattori, la superficie dominata da un trattore è una delle più basse al mondo.
Per contro l’Italia è anche il terzo produttore al mondo di trattori e di macchine agricole alle spalle solamente della Germania e degli Usa. La situazione è riportata schematicamente nella seguente tabella dove viene evidenziato il rapporto tra meccanizzazione, superficie e numero di aziende dei Paesi più meccanizzati al mondo